Un
successivo testo, che riporta dati sull'uso della camera oscura,
fu il "Magiae
Naturalis: sive de Miraculis rerum naturalium"
di Giovan Battista Della Porta (1538-1615), che suggeriva, come
già avevano fatto altri in precedenza, di ampliare le
dimensioni del foro e di applicarvi una lente.
Questo fu essenziale
nella costruzione di camere portatili ad uso dei disegnatori del
tempo, infatti, nel 1600 la camera obscura diviene strumento
indispensabile per disegnatori e pittori. Già allora molte
camere obscure erano dotate di uno specchio a 45° che rinviava
l'immagine formatasi, tramite il foro ormai munito di lente,
contro la parete superiore della scatola: in breve, la nostra
Reflex.
L'immagine fotochimica,
come noi la conosciamo, nacque molto dopo (ufficialmente nel
1839), ma contrariamente a quanto si può pensare l'uso del
foro stenopeico, in fotografia, iniziò solo dal 1850; causa
anche le non indifferenti limitazioni tecniche dovute alla scarsa
rapidità dei materiali fotosensibili.
Per
approfondimenti rimandiamo alla Storia della Fotografia e per la
fotografia stenopeica:
REDISCOVERING
A HISTORIC TECHNIQUE di Eric Renner –Focal Press Boston-1995- disponibile nuova
edizione alla Libreria Hoepli.
LES
PRATIQUES PAUVRES:du
sténopé au téléphone mobile. Isthme
éditions-Jean-Marie Baldner et Yannick Vigouroux –CNDP
02.2005 de l’Académie de Créteil
LA
FOTOGRAFIA STENOPEICA IN ITALIA.
A cura di Vincenzo Marzocchini – RGWGRWGRERW CLUEB
Bologna 2006
LA
FOTOGRAFIA STENOPEICA. Storia,
tecnica, estetica delle riprese stenoscopiche. di Vincenzo
Marzocchini - Agora35 2004
FOTOGRAFIA
DIDATTICA . ILFORD Scuola . Come costruirsi una macchina fotografica. di
Carla Novi FrancoAngeli Libri – Milano
FONDAMENTI
DI FOTOGRAFIA.
Materiali e processi. di L.Stroebel, J.Compton, I.Current, R.Zakia
- Zanichelli 1993 |